martedì 5 novembre 2013

Cosa c'entra Exe con la tutela del friulano?



"Magari in questo momento di congiuntura sarebbe meglio tralasciare un seppur importante tema come il friulano , meno strategico rispetto all' Aussa Corso e a Exe".
Dichiarazioni queste del capogruppo PDL della Provincia di Udine Renato Carlantoni, che riportano a galla il vecchio vizio destronazionalista di mescolare nutella e m...
Cosa c'entri la tutela del friulano (a cui il centrodestra negli ultimi 5 anni non ha riservato nemmeno le briciole) con la voragine milionaria lasciata in Exe e Aussa Corno da amministratori guardacaso tutti designati dal PDL, non lo sanno nemmeno loro.
Ogni volta che qualcuno deve tagliare qualcosa o confondere le acque per nascondere il peggio, non trova di meglio che tirare in mezzo la materia più reietta e bistrattata da tutti: la tutela del friulano. Che anche in questo frangente c'entra come i cavoli a merenda.
Mi meraviglio che questa bassezza provenga proprio dal Sindaco di Tarvisio che della tutela di una delle minoranze linguistiche del suo Comune ha fatto un cavallo di battaglia. Si vede che anche per lui il primo amore (AN) non si scorda mai.
Se per lui la tutela del friulano è un tema secondario, pari considerazione avrà sicuramente il cittadino che risiede a Lignano riguardo al volume di interventi che la Provincia di Udine dedica costantemente a Tarvisio.
Ma questi non dovrebbero essere paragoni da farsi quando si è scelto di amministrare un territorio vasto, soprattutto quando questo è maggioritariamente popolato da una delle minoranze linguistiche più bistrattate in Italia.
Se invece Carlantoni voleva far presente che il presidente Fontanini ultimamente si occupa di troppe cose (avendo avocato a se anche la delega in materia di identità linguistiche) e che ci sono alcuni assessori che hanno funzione puramente ornamentale, poteva avere il coraggio di dirlo chiaramente.
La maggioranza di centro destra si chiarisca al suo interno e lasci stare tematiche che nulla c'entrano con le loro beghe di partito.

Federico Simeoni
consigliere provinciale
estratto dal Messaggero Veneto del 05/11/2013

1 commento:

  1. Di quale delle comunità linguistiche di Tarvisio Carlantoni avrebbe fatto un cavallo di battaglia? Della comunità germanofona? Parlo da valcanalese plurilingue: forse finchè ci si limita ad eventi folkloristici, concerti e corsi di lingua… Lo stesso ragionamento vale per la comunità slovena. Per il friulano, invece – anche se è vero che in Valcanale è meno “tradizionale” perchè ci è arrivato solo dopo il primo conflitto mondiale – il riconoscimento resta principalmente solo sulla carta. In generale, tutti questi ragionamenti valgono anche per gli altri due comuni valcanalesi: quasi del tutto per Pontebba ed un po’ meno (in senso pro lingue minoritarie) per quello di Malborghetto. L’interesse per la promozione delle lingue (quello che le salva nel confronto con la globalizzazione).. beh, è poco pubblico ed ufficiale e più folkloristico o commerciale. E’ esemplificato dalla presenza di cartellonistica – che quasi non c’è: al di là di qualche scritta in piccolo fuori dal municipio a Tarvisio o di qualche nome scritto fra parentesi a Pontebba, questa in Valcanale quasi non esiste. Eppure vengono a studiare il quadrilinguismo della vallata persino dagli Stati Uniti.
    Tornando a Carlantoni, sulle minoranze linguistiche si sente spesso demagogia di circostanza (ad esempio: http://www.arlef.it/download/310DOMXXXDOMXXX_Minoranze_contro.pdf)

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