Mai iniziare quello che non si è
capaci di concludere. Questo è l' insegnamento che dovrebbe essere
dato ai molti apprendisti stregoni che in Regione negli ultimi 10
anni si sono cimentati nei vari tentativi di riforma degli Enti
Locali.
I disastri degli Aster, delle Unioni
dei Comuni, delle Comunità Montane sono sotto gli occhi di tutti.
Ora si prospettano nuovi ulteriori
cataclismi che assumeranno il nome di elezione di secondo livello
delle Province e fusioni di Comuni. Operazioni dettate da una
delibera di generalità che allo stesso tempo è il riassunto di
tutti i paradossi della italica pubblica amministrazione ed il
cestino della specialità Regionale.
Inseguire il DDL Del Rio senza avere il
coraggio ed il peso politico per andare a Roma ad imporre la
riscrittura dello Statuto Speciale, portando a casa ulteriori
competenze e risorse, è un po' come chiedere la scelta sul menu
della mensa dei frati.
Senza poi tenere conto dei nefasti
effetti di caos organizzativo a cui si espongono gli Enti Locali nel
non remoto caso di presentazione ed accoglimento di impugnazioni alla
Corte Costituzionale.
Fin dall' insediamento della Giunta
Serracchiani come Front Furlan abbiamo chiesto dialogo e
concertazione con Comuni e Province. Constatiamo invece che la
Regione si preoccupa unicamente di far valere il proprio arrogante
rapporto di forza calando le sue scelte dall' alto, prospettando di
fatto un neo centralismo con fulcro su Trieste, a scapito di un
Friuli indebolito privato di peso politico e di risorse finanziarie.
Tutta questa foga di produrre qualcosa
di immateriale da mostrare ai propri ultrà di partito rischia di
affossare la Specialità Regionale e minare definitivamente il
rapporto di sussidiarietà che dovrebbe essere la base dell'
organizzazione territoriale del Friuli.
Si è forzata l' Assemblea Regionale
per bloccare la terza candidatura dei sindaci senza fare nemmeno un
accenno formale al via libera alla loro candidatura al Consiglio
Regionale o alla tanto promessa limitazione al secondo mandato per i consiglieri in carica.
Si stanno destrutturando le Province
senza nessun barlume di garantire equilibri territoriali attraverso
l' individuazione statutaria e finanziaria di due aree separate come
potrebbero esserlo Friuli da una parte e area metropolitana di
Trieste dall' altra.
Si vuole mescolare i Comuni
ingarbugliando i meccanismi referendari che vedremo come riusciranno
a far diventare prevaricanti le volontà dei municipi più grandi a
scapito delle piccole comunità.
Dall' altra parte nessun accenno a
metter mano alla legge elettorale mostro che regola le procedure di
elezione dei nostri strapagati Consiglieri Regionali, blindando le
decisioni delle segreterie dei partiti tradizionali contro ogni
tentativo di accesso da parte dei movimenti civici ed autonomisti.
Cari Consiglieri Regionali friulani,
chiedervi di farvi la forca da soli sappiamo bene che è una
ingenuità troppo grossa da parte nostra, ma abbiate se non l' onestà
morale, almeno il coraggio di mettere velocemente all' ordine del
giorno della vostra assemblea questi argomenti.
Udine, 03/01/2013
Federico Simeoni
consigliere Provincia di Udine
Front Furlan